Vivere in alloggi militari tra regole condominiali e suggerimenti per una armoniosa convivenza
Gli alloggi militari rappresentano una componente essenziale per il benessere del personale delle Forze Armate anche se la convivenza in tali contesti richiede un’attenta gestione delle regole per garantire un ambiente armonioso e funzionale. Non a caso recenti sentenze hanno messo in luce la complessità e l’importanza di garantire trasparenza e correttezza anche nel processo di assegnazione concessione e determinazione del canone.
Innanzitutto il DPR 90/2010 disciplina le modalità di concessione, gestione e classificazione in diverse categorie di questi spazi.
Gli alloggi possono essere classificati in diverse categorie, tra cui:
- (ASC), alloggi collettivi di servizio da assegnare a personale militare senza famiglia a seguito;
- (ASIR), alloggi destinati ad esigenze di servizio connesse ad incarichi di rappresentanza e di comando;
- (ASI), alloggi di servizio connessi all’incarico, assegnati a personale a cui sono affidati incarichi continuativi che richiedono l’obbligo di abitare presso la località di servizio;
- (AST), alloggi di servizio di temporanea sistemazione per le famiglie dei militari;
- (APP), alloggi di servizio per esigenze logistiche del personale militare in transito.
La durata delle assegnazioni è, poi, stabilita dall’art. 12 del DM 414/2001 e dal regolamento interno.
Ma veniamo alle regole condominiali, la vita in un condominio, si sa, richiede il rispetto di alcune regole fondamentali per garantire una convivenza pacifica. Tra le principali regole condominiali troviamo:
- Rispetto degli orari di silenzio: solitamente dalle 22:00 alle 07:00 e dalle 14:00 alle 16:00.
- Uso degli spazi comuni: gli spazi come giardini, parcheggi e ascensori devono essere utilizzati in modo corretto e rispettoso.
- Manutenzione e pulizia: ogni condomino è responsabile della pulizia e della manutenzione delle aree comuni.
Indubbiamente, per il personale militare conciliare le esigenze del servizio con le regole condominiali può essere un po' complicato ma con una efficace comunicazione, attraverso l’informazione delle vigenti normative, e la collaborazione tra le parti l’ambiente sarà sicuramente ed efficiente.
Organo attivo di gestione ordinaria degli assegnatari degli alloggi rimane sempre l’amministratore che viene scelto tra gli ufficiali o tra i marescialli o sergenti a seconda del personale presente nei comprensori e nominato con ordine di servizio. Precisando, a tal uopo, che con la circolare n. 4045/24, in tema di riorganizzazione del comparto alloggiativo e infrastrutturale delle forze armate, nasce la figura del “Gestore dell’immobile” ossia una figura con compiti assimilabili a quelli di un amministratore di condominio. Questi dovrà essere in possesso di specifiche competenze normative, procedurali e informatiche necessarie alla gestione contabile delle spese comuni. Il suo compito sarà di garantire efficacia e trasparenza delle attività e l’ente gestore provvederà all’individuazione e alla nomina.
Organo consultivo e deliberante ai fini della gestione, invece, è il Consiglio rappresentativo degli assegnatari composto da tre membri titolari delle assegnazioni. Questi sono designati a maggioranza degli assegnatari degli alloggi e nominati dal comandante del comprensorio con apposito ordine di servizio. Attribuzioni del consiglio rappresentativo sono:
- delibera sul bilancio preventivo della gestione, riparto delle spese e sul rendiconto annuale;
- delibera sull’utilizzazione degli avanzi di gestione e sul ripianamento dell’eventuale disavanzo;
- propone le modalità di impiego dei beni e dei servizi di uso comune;
- propone azioni per migliorare l’organizzazione della gestione, il benessere degli assegnatari, con criteri di economicità.
La convocazione del consiglio rappresentativo segue la regola generale stabilita dalla norma del diritto civile in tema di convocazione assemblea condominiale ovvero convocazione scritta, da recapitare almeno cinque giorni prima dalla data fissata per l’adunanza, contestualmente o con successivo avviso, fissarsi ulteriore data per seconda convocazione. Va da sé che all’invito deve essere allegato l’ordine del giorno con l’indicazione degli argomenti da discutere. La convocazione ordinaria avviene almeno due volte l’anno, la straordinaria quando se ne creano le condizioni o quando ne fanno richiesta due membri del consiglio rappresentativo infine la presidenza è assunta dall’amministratore.
Assemblea che sarà regolarmente costituita con la presenza di almeno i due terzi dei convocati o se in seconda convocazione di almeno un terzo e le deliberazioni per essere valide dovranno essere approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti (metà più uno). Deliberazioni che non possono essere contra legem o al regolamento e non interferenti con l’azione di comando. Esse dovranno essere notificate ai membri assenti e sottoposte all’approvazione del comandante, solo dopo l’approvazione del comandate queste diverranno obbligatorie per gli assegnatari. Entro trenta giorni dalla deliberazione o dalla notifica all’assente, con ricorso, le si può impugnare innanzi al comando che dovrà, entro cinque giorni, pronunciarsi in mancanza l’amministrazione darà esecuzione alla delibera.
Normativa di riferimento
Assemblea generale degli assegnatari
Assemblea quest’ultima chiamata a riunirsi almeno una volta l’anno o quando necessario per deliberare su argomenti relativi alla gestione che per la loro complessità o disposizione di legge, esorbitano dalla competenza del consiglio rappresentativo degli assegnatari.
Assemblea è convocata in seduta unica per ordine del comandante su proposta motivata dell’amministratore o del consiglio rappresentativo degli assegnatari o su richiesta di almeno due assegnatari. In questo ultimo caso il consiglio rappresentativo degli assegnatari è tenuto ad esprimere il proprio parere motivato. L’amministratore assumerà la presidenza dell’assemblea, è ammesso l’istituto della delega scritta a favore di un membro della famiglia o di altro assegnatario entro il limite di due deleghe per ogni delegato.