Street art e facciate condominiali
La casa dal dopo guerra in poi ha rappresentato il grande sogno degli italiani e a protezione di tale sogno si è incominciato a parlare di rigenerazione urbana, definendo tale quell’insieme di azioni volte al recupero di un edificio fatiscente o alla riqualificazione di uno spazio urbano. L'obiettivo è contribuire a rendere le città sostenibili e più a misura d'uomo, perché riqualificare un'area o rigenerarla è un modo per migliorare la qualità della vita dei cittadini e ove possibile aumentarne il valore.
Esempio moderno di riqualificazione urbana è rappresentato dal binomio facciate condominiali e street art graffiti. Ovvero quella giovane ed involontaria arte nata dalla bizzarra mente di un ragazzino di origini greche di nome Demetrios che con un pennarello imbrattò i muri di New York con il suo nome abbreviato “TAKI183”, inconsapevolmente diede vita all’arte dei graffiti.
Quarant’anni più tardi Banksy, il writer più famoso al mondo, pensò bene di dare vita su un muro di Chinatown un’opera di street art, bollando, così, cosi una nuova forma d’arte. Da quei lontani anni 70 la street art si è evoluta, oggi questa new art ha influenzato l’evoluzione urbana delle città che hanno iniziato a sfruttare il lavoro di questi artisti al pari dei progettisti.
Negli ultimi anni questa arte di strada non ha interessato solo le mura di vecchie fabbriche abbandonate ma ha interessato anche le facciate condominiali accessibili dal pubblico passaggio.
Quindi è lecito chiedersi se vi è collegamento tra arte e patrimonio immobiliare e se questa commistione possa dare all’immobile un valore aggiunto.
Certo è che una tale relazione necessita di attenzione creativa, progettuale ed economica, non a caso, il proprietario della facciata oggetto del restyling artistico, quindi il condominio, non potendo opporre limitazioni al pubblico passaggio si vedrebbe costretto ad installare telecamere esterne per monitorare e tutelarsi da “atti vandalici” con dei costi per la compagine condominiale. Nel contempo però l’edificio subirà un incremento di valore con una rivalutazione immobiliare da cui ne conseguirà, anche, una riqualificazione del quartiere stesso.
E lo stato resta a guardare?! O, in considerazione dell’influenza che la street art ha sulla dinamica urbana sia da un punto di vista economico che sociale, interviene sia da un punto legislativo che finanziario?
Ebbene! La rigenerazione urbana sta trovando un importante spazio nella legislazione nazionale, D.L. 18 aprile 2019, n. 32, noto come decreto Sblocca cantieri, oltre che dalla Legge di Bilancio 2020 e i con il bonus facciate, si ha una detrazione delle spese documentate sostenute per il rifacimento dell’intonaco o per un semplice lavoro di tinteggiatura per il recupero ed il restauro delle facciate degli edifici con l’abbellimento e la personalizzazione delle stesse mediante opere d’arte che conferiscano agli immobili un valore aggiunto artistico e creativo e quella sull’efficientamento energetico che riguarderanno gli edifici privati, dalla villetta al condominio.
Quindi ci saranno nuove tipologie di contratto?
Sicuramente si! nuove tipologie di contratto tra gli artisti, che saranno tutelati giuridicamente, e i committenti, che non saranno solo le autonomie locali ma anche singoli cittadini il tutto con un notevole impatto economico e di risparmio oltre a essere l’occasione per chi ha mandato fino ad ora per abbellire una villa o un palazzetto.
Da grido di protesta degli emarginati senza volto come era ai tempi di Taki183, la street art a strumento di gentrificazione e speculazione la chiameremo Wall Street Art.
Normativa di riferimento
D.L. 18 aprile 2019, n. 32, noto come decreto Sblocca cantieri, recante "Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici", ha posto come obiettivo del Governo una riduzione del consumo di suolo a favore della rigenerazione del patrimonio edilizio esistente incentivandone la razionalizzazione, promuovendo e agevolando la riqualificazione di aree urbane degradate.
Legge di Bilancio 2020 che ha previsto, per gli anni dal 2021 al 2034, l'assegnazione ai comuni di 8,5 miliardi di euro destinati a progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.
Bonus ristrutturazioni 2024
Il bonus consente di ottenere una detrazione pari al 50% delle spese sostenute per la manutenzione ordinaria e straordinaria. L’agevolazione può essere applicata per le attività di ristrutturazione su immobili ad uso abitativo, sia per abitazioni singole sia condomini ed è divisa in 10 rate annuali di pari importo. Inoltre, è possibile far rientrare gli interventi dedicati alla ristrutturazione edilizia anche quelli relativi alla demolizione e alla ricostruzione.